La scelta di questa professione è giunta, come per tanti, dopo il liceo classico e un’estate trascorsa a guardare siti internet delle più svariate facoltà, per poi tornare sempre a Psicologia. Il percorso universitario è stato intenso e, soprattutto, inframezzato e seguito da diverse esperienze nelle quali la relazione con l’altro era declinata in modo diverso, ma era sempre relazione.
Dopo la scelta formativa e professionale, sono approdata a quella personale e familiare. Tuttora cerco di integrare questi aspetti che, solo apparentemente, appartengo a sfere differenti e che sono, comunque, la vita. Nella nostra professione, forse più che in altre, noi siamo lo strumento di lavoro e, come tutti, immersi e dediti a “cercare di far quadrare i conti” dentro e fuori di noi. Potrei dire che, da sempre, mi occupo di “famiglia” a partire dalla mia, d’origine e nucleare, e di tutte quelle che ho avuto l’occasione di incontrare e seguire attraverso la professione.
Ho iniziato lavorando in ambiti educativi, ma molto formativi anche dal punto di vista psicologico. Ad esempio, le visite domiciliari ed il servizio di Assistenza Domiciliare ai Minori è stata una fondamentale occasione per “entrare” nelle case delle persone, respirare il clima relazionale ed emotivo che aleggiava e che i bambini assaporavano giorno dopo giorno. L’ADM è stata l’occasione per iniziare a lavorare in rete, cogliendone la necessità e l’importanza per offrire un servizio migliore e far sentire la sicurezza dell’equipe dietro all’operatore, ma anche all’utente.
Il Tempo per la Famiglia (servizio mamma-bambino) è stata un’altra occasione, come le brevi supplenze nei nidi, per poter cogliere “in vivo” la relazione genitore-figlio, i modelli di attaccamento precoci e reciproci, la voglia di sperimentare e di tornare all’adulto da parte dei bambini, come anche tutte le ovvie preoccupazioni del genitore.
Subito dopo la laurea quinquennale presso l’Università Cattolica di Milano ho svolto il mio anno di tirocinio all’interno del Centro per il Bambino e l’Adolescente dell’Asl Città di Milano, esperienza molto formativa perché caratterizzata dalla possibilità di scoperta e confronto con provenienze formative diverse: in questa sede ho maturato la scelta di una scuola di psicoterapia ad indirizzo relazionale e familiare.
Ho, quindi, iniziato a frequentare la scuola di terapia familiare Mara Selvini Palazzoli di Milano e quindi ad approfondire tutta una serie di tematiche legate alla fisiologia, ma anche alla patologia delle relazioni familiari. Le giornate di scuola erano caratterizzate da momenti formativi, di condivisione e lavoro sulla storia personale e di supervisione della casistica clinica. Ho avuto l’occasione e la fortuna di iniziare il mio lavoro in Consultorio più o meno contemporaneamente con la frequentazione della scuola, che è stata quindi cassa di risonanza di quanto vissuto sul campo.
Sempre in contemporanea con la frequentazione della scuola di specialità ho avuto l’occasione di collaborare con l’Associazione Cometa di Muggiò, Como, dove ho assistito a diversi incontri tra i bambini e le loro famiglie naturali: visite protette. Ho incontrato famiglie divise, sofferenti, ma anche – in alcuni casi – desiderose di una riparazione, essenziale per tutti i protagonisti, piccoli ed adulti.
Ho quindi svolto una breve esperienza di tirocinio presso uno studio privato, accompagnando la terapeuta di riferimento nello stilare una CTU (Consulenza Tecnica d’Ufficio), ambito interessante di lavoro e di applicazione delle conoscenze apprese.
La collaborazione con il Consultorio intanto proseguiva, focalizzandosi su uno specifico ambito di lavoro: quello della maternità. Ho avuto la possibilità, in continuità con le mie precedenti esperienze di lavoro e di formazione (vedi quella all’interno del progetto “Bambini si nasce”), di supportare mamme in difficoltà dalla gravidanza al puerperio, anche in rete con altri servizi, come il Centro Aiuto alla Vita. Oltre alla consulenza offerta in Consultorio, l’aspetto più arricchente e formativo è consistito nell’incontrare la diade mamma-bambino, a volte anche in presenza del papà, tra le mura domestiche. La visita domiciliare rimane un’importante occasione di sostegno ed appoggio proprio dove le mamme vivono la loro quotidianità con il neonato.
Anche le scuole sono state un ambito di lavoro da me navigato: ho collaborato per qualche anno con il Comune di Como nell’offrire il famoso “sportello psicologico”, servizio declinato in diversi spazi di ascolto rivolti ad alunni, insegnanti e genitori. Anche con il Consultorio è sempre stata attiva la collaborazione con le scuole, nello specifico all’interno dei progetti di educazione all’affettività-sessualità, nel vasto territorio di Como e all’interno di diversi ordini di scuola, dalle primarie alle secondarie di secondo grado. Nel frattempo, per offrire un servizio sempre più di qualità, ho partecipato ad una formazione di primo e secondo livello su “teoria e metodologia dell’educazione sessuale”.
Un primo ingresso nell’ambito della disabilità mi è stato offerto frequentando due anni di tirocinio, quindi di tirocinio volontario, presso La Nostra Famiglia con sede a Bosisio Parini, Lecco. Il Servizio di psicologia per la famiglia è stata per me l’occasione per poter ascoltare numerose storie di disabilità con gli occhi dei genitori, occhi preoccupati, anche traumatizzati, occhi desiderosi di ascolto e carichi di domande sul futuro dei loro figli. È stata di grande impatto per me questa esperienza e sempre di più ho capito quanto l’ambito della disabilità c’entri e possa insegnare a quello della “normalità”.
Sull’onda della consulenza genitoriale appresa e applicata, con piacere all’interno del Consultorio ho partecipato al progetto “Genitori? Sì, grazie” in collaborazione con l’Asl di Como e finalizzato ad offrire un supporto alla genitorialità in relazione a quelle problematiche che i bambini manifestano e che spesso sono valvola di sfogo e/o sintomo di un malessere presente in famiglia. Anche questo progetto ha previsto un lavoro di equipe tra psicologi, assistenti sociali e pedagogisti, background fondamentale per offrire un servizio sempre più globale e specialistico.
Per arricchire questi ambiti di lavoro di supporto alla genitorialità e, in generale di supporto psicologico alla persona e alla famiglia, sono stata coinvolta – a seguito di una formazione specifica – in un servizio che si occupava di uomini con condotta violenta nelle relazioni intime, servizio in collaborazione con il Consultorio Icarus, Como. Ho incontrato diverse situazioni, legate ad accessi spontanei o mediate da servizi, caratterizzate dal tema della violenza, in tutte le sue sfaccettature, da quella fisica a quella psicologica. Molto interessante è stato poter offrire un ascolto al punto di vista dell’uomo in un’ottica narrativa, ma anche preventiva per integrarsi con il lavoro già presente e strutturato di supporto alla donna.
Nel desiderio di poter offrire un servizio di consulenza il più specialistico possibile, mi sono formata EMDR a Milano, frequentando il primo ed il secondo livello di formazione. La tecnica EMDR è focalizzata sulla rielaborazione dei traumi sia i grandi traumi, ossia gli eventi che hanno minacciato la persona nella sua integrità fisica, sia i traumi di matrice relazionale, che spesso intaccano l’identità personale e ne causano una progressiva svalorizzazione. Contemporaneamente a questa formazione, proprio per iniziare ad esercitarla sul campo, ho collaborato presso il CPPA di Vedano al Lambro, centro specializzato sull’accoglienza e la cura del trauma.
Anche l’associazionismo è stato un ambito in cui mi sono spesa, collaborando con l’Associazione Alice Como, per la lotta all’ictus cerebrale. Il mio ruolo per l’Associazione è consistito nell’occuparmi della formazione e del supporto dei volontari coinvolti nell’azione di accompagnamento ai pazienti all’interno di tre realtà ospedaliere del comasco. L’aspetto e la fortuna più interessanti sono stati la possibilità di conoscere, attraverso tale collaborazione, molti validi volontari ed i membri del consiglio direttivo dell’Associazione, persone intelligenti, fantasiose e capaci.
Attualmente proseguo la mia attività presso lo studio privato, con il desiderio di aprirmi alla presa in carico non solo degli adulti, ma anche dei bambini per dare al mio lavoro un’impronta sempre più preventiva. Continuo la collaborazione con l’Associazione Alice ed il Consultorio “la famiglia” di Como sia come consulente psicologa-psicoterapeuta, sia all’interno di un recentissimo progetto dal titolo NON SOLO PER UN GIORNO, incentrato sulla maternità.
Il mio lavoro si è sviluppato quindi tra i servizi, il consultorio nello specifico, e l’attività nel privato, con singoli, coppie o famiglie. Parallelamente ho continuato al formazione e la supervisione personale in modo da poter accrescere la mia competenza, ma soprattutto il mio sentire.
